Mascherine e Covid-19. Partiamo dall’ossigeno!
L’ossigeno è l’elemento che ci fa vivere. Basta una leggera riduzione dell’apporto di ossigeno al cervello per compromettere la vigilanza e la risposta comportamentale.
Ipossia lieve
A questo proposito vi voglio parlare di uno studio condotto dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBFM-CNR) in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca. La ricerca è stata presentata al Congresso mondiale di Neuroscienze organizzato a Washington (USA) dalla Society for Neuroscience (SfN).
“La carenza di ossigeno o ipossia – spiega Alberto Zani dell’IBFM-CNR di Segrate – caratterizza diversi disturbi clinici, quali asma o lesioni cerebrali, ma può riguardare anche individui sani che soggiornano ad alte quote: mentre sappiamo che l’ipossia, specie se grave, può avere effetti sulla memoria o sulla capacità di calcolo, lo studio sui sistemi di vigilanza era sinora del tutto inedito.”
“Le differenze rilevate sperimentalmente – aggiunge Alice Mado Proverbio della Bicocca – indicano come anche una lieve ipossia agisca sul sistema cerebrale di regolazione dello stato di allerta, compromettendo la velocità di risposta agli stimoli: grazie a una particolare tecnica di risonanza magnetica è stato inoltre possibile evidenziare l’attivazione della corteccia cingolata anteriore mediale e del giro para-ippocampale dell’emisfero sinistro, che suggeriscono uno stato di sforzo o sofferenza indotta dall’ipossia.”
“I dati emersi – conclude Zani – hanno importanti implicazioni per le persone che operano in ambienti estremi, per lo studio dei processi nervosi implicati negli stati di coscienza e nei pazienti in stato di sofferenza cerebrale: risultano rilevanti inoltre gli effetti dello stress da esposizione prolungata ad un ambiente pressurizzato, quale quello degli aerei, o all’aria condizionata a livello del mare, dove manca il ricambio di aria naturale”.
Data pubblicazione 05/12/2014
Fonte CNR
Mascherine e Covid-19
Oggi ci ritroviamo a respirare attraverso strumenti sanitari: le mascherine!

Sappiamo che possiamo avere vari tipi di mascherine. Ci sono quelle chirurgiche, le ffp1, le ffp2, le ffp3, barriere sempre più forti e impenetrabili dal coronavirus. Già! Menomale!! Ci salvano la vita!! Ma…. c’è sempre un ma!.
C’è sempre un effetto contrario ma con stessa forza di azione: l’ipossia. Chiaramente lieve, ma tale da provocare tutti i sintomi che in questi due mesi stanno accusando i nostri pazienti: una grande stanchezza, spossatezza non adeguata alla attività fisica che si sta praticando. Confusione: le pazienti mi riferiscono di essere “come in una grande bolla”, ottundimento. Memoria labile. Facciamo gesti inconsueti come mettere una lasagna a cuocere nel frigo e non nel forno.Tanti giramenti di testa, palpitazioni, sensazione di cuore in gola. Certamente c’è ipossia ed anche, un’attivazione di vari meccanismi di infiammazione. A tutte le mie pazienti suggerisco una alimentazione corretta e soprattutto di stare il più possibile in balcone e di fare almeno due passeggiate al giorno senza mascherina!!! Quando si è fuori all’aria aperta passeggiate senza mascherina! Negli ambienti chiusi come ascensori, negozi o studi medici è doveroso portare la mascherina, ma all’aria aperta? Seguite il video seguente.
Vi spiegherò cosa sta succedendo … cosa può farci questa lieve ipossia.
Parole sacrosante.
Personalmente uso la mascherina solo negli ambienti chiusi e non senza sofferenza, purtroppo bisogna farlo, ma eviterei anche lì perchè sento tanto disagio.
Ma all’aperto mi rifiuto. Ho bisogno d’aria e me la prendo tutta. Passeggio quasi tutti i giorni e le finestre di casa sono sempre aperte. L’ aria mi è vitale.
Vedo tantissime persone che la indossano per strada ed in macchina, purtroppo sono terrorizzate e non ragionano. La paura è più forte. Il buon senso ha lasciato il posto al panico.
Grazie come sempre per il tuo contributo amorevole.
Germana.
Esattamente. E’ la paura che non ci fa ragionare. Ecco perché l’informazione corretta è fondamentale. Se sappiamo le cose giuste la paura diminuirà. Grazie Germana.
Grazie per questo articolo, seguo molto volentieri e lo trovo davvero utile in questo momento per ritrovare buon senso e lucidità. Chiedo solo se si può diffondere per fare corretta informazione. Inoltre anche gli altri articoli pubblicati sono molto interessanti.
Grazie di cuore
Grazie Paola. Saremo molto contenti se ci condividerai con chi avrai piacere. Ci stiamo mettendo davvero tanto impegno per cui assolutamente si! Grazie ancora.
Grazie Dr.ssa Salvi, articolo utilissimo e chiaro.
Personalmente, il mio buon senso, fin dall’inizio, mi ha guidata a non utilizzare la mascherina nei luoghi aperti. Proprio perché accusavo affaticamento respiratorio ed una sensazione di malessere.
Piu’ che mai ora. Durante la mia passeggiata in solitudine e giornaliera, all’aperto e in luoghi verdi, non utilizzo la mascherina. Ovviamente, è sempre con me. Ma esclusivamente per un fine precauzionale.
Grazie di cuore.
Sonia
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